Ars Subtilior: la musica da guardare

Belle, bonne, sage di Baude Cordier, dal Codice di Chantilly



Verso la fine del XIV secolo negli ambienti di Avignone o Parigi fiorì una comunità di compositori di musica profana talmente complessa e sofisticata da essere ricordata col nome di "Ars Subtilior". 

I testi, in buona parte scritti dagli stessi compositori, contengono occasionalmente riferimenti a personaggi ed eventi coevi, ma sono soprattutto versi di argomento amoroso. La sofisticatezza di questa musica (una musica per "addetti ai lavori"  e intenditori, difficilissima da eseguire e da apprezzare appieno) stava soprattutto nelle ardite sperimentazioni ritmiche (che a causa dei ritardi e delle sincopi nelle varie voci si ripercuotevano anche sull'armonia) e nelle invenzioni grafiche adottate nella notazione.

I manoscritti dell'Ars Subtilior presentano per esempio alcune note tinte di rosso anziché di nero (il colore rosso indicava che la durata delle note doveva essere ridotta di un terzo rispetto al suo valore usuale), ma la cosa più sorprendente di tali pagine è che in molti casi il rigo musicale è deformato e ritorto su se stesso a formare una figura.
Si potrebbe dire che certe partiture dell'Ars Subtilior sono l'equivalente musicale dei calligrammi.

La resa grafica di queste invenzioni è notevolmente artistica, e il Codice di Chantilly, che contiene 112 composizioni del genere, ci permette di apprezzarla pienamente.
Alla raccolta appartengono ad esempio "Belle, bonne, sage" e "Tout par compas suy composés" di Baude Cordier: la prima composizione è una canzone d'amore il cui spartito disegna un bellissimo cuore, la seconda è un canone scritto in forma circolare.

Tout par compas suy composés di Baude Cordier, dal Codice di Chantilly



Nel Codice troviamo anche "La harpe de melodie" di Jacob Senleches, con spartito convenzionale, ma nella Newberry Library di Chicago è custodito un manoscritto in cui la stessa composizione è scritta sulle corde di un'arpa disegnata.

La harpe de melodie di Jacob Senleches,
dal manoscritto della Newberry Library di Chicago
La maggior parte dei brani contenuti nel codice di Chantilly ad ogni modo sono stati scritti da un certo Solage, a cui si deve una delle composizioni più curiose dell'Ars Subtilior: "Fumeux fume par fumée" ha un testo che apparentemente satireggia le discussioni "fumose" di una certa "Società dei fumatori" (di cui avrebbe fatto parte anche il poeta Eustace Deschamps, presunto nipote di Guillaume de Machaut) attraverso un cromatismo esasperato e un registro delle voci estremamente basso, entrambi espedienti volti a ricreare la sensazione di torpore che Solage deve aver ricavato all'ascolto di questi intellettuali.
L'origine del nome della società non è mai stato chiarito del tutto, ma nell'ipotesi che faccia riferimento al vezzo del fumo è necessario pensare all'Hashish o a qualche altra sostanza di provenienza orientale, perché naturalmente il tabacco non era stato ancora importato dall'America.
C'è chi in effetti ha ipotizzato che la musica di "Fumeux fume par fumée" cerchi in realtà di esprimere lo stordimento dato dall'uso di certe droghe.
Se questo fosse vero forse ci troveremmo al cospetto del primo esempio di musica psichedelica della storia.



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