Maometto ebbe veramente una sposa bambina?
I polemisti anti-musulmani spesso amano far riferimento al fatto, duro da digerire per la cultura moderna occidentale, che il profeta dell’Islam, Maometto, abbia sposato Aisha quando questa era solo una bambina. Le risposte da parte musulmana sono state sostanzialmente di due tipi: tentare di addomesticare la vicenda attraverso un’opera di contestualizzazione o negare i fatti attraverso un’opera di revisione della tradizione extracoranica che attesterebbe il fatto. Una volta stabiliti i problemi di principio che i musulmani potrebbero incontrare nell’adottare la seconda via apologetica, esamineremo comunque gli argomenti a sostegno della posizione revisionista e valuteremo la loro consistenza per trarre infine un qualche tipo di conclusione.
I limiti del “solo Corano”
I musulmani ritengono che il Corano contenga la rivelazione divina così come
raccolta dal profeta Maometto, ma dal momento che la rivelazione non è scesa
tutta in una sola volta ma frammentata in diverse occasioni, le singole parti
sono state assemblate assieme in un secondo momento, grazie alle memorie di chi
aveva assistito, e nell’aggregarle non le si è disposte secondo un criterio
cronologico.
Il problema però è che le diverse sure, i capitoli del Corano rivelati a
Maometto in situazioni distinte, a volte si contraddicono, e tra due versi in
opposizione i musulmani devono considerare come vincolante e definitivo quello
più recente, in base al cosiddetto criterio dell’abrogazione sancito dal Corano
stesso:
“Non abrogheremo, né ti faremo dimenticare, alcun versetto senza dartene uno
migliore od uguale: non sai dunque che Iddio è onnipotente?”
(Corano 2, 106)
“E quando scambiamo un versetto con un altro (e Dio sa meglio di chiunque quel
ch’Egli rivela) dicono: ‘ecco, tu sei un falsario!’ ma i più di loro non sanno”
(Corano 16, 101)
Si rende necessario allora fare appello ad una tradizione extracoranica, senza
la quale non si riuscirebbe a collocare cronologicamente le diverse parti della
rivelazione, e del resto anche alcuni riferimenti oscuri presenti nel Corano
diventano più chiari solo alla luce di racconti tramandati per altre vie.
I limiti di un “Sola Scriptura” musulmano diventano evidenti e rilevanti
soprattutto nel campo morale, rituale e giuridico, perché non tutti i problemi
in questi ambiti sono trattati esplicitamente nel testo sacro, e per far fronte
a questa situazione i musulmani hanno come riferimento primo le narrazioni sui
detti e sulle gesta di Maometto. È il Corano stesso che sembra indicare in
Maometto il modello da seguire nei casi di dubbio:
“Voi avete, nel Messaggero di Dio, un esempio buono, per chiunque speri in Dio
e nell’Ultimo Giorno e molto menzioni Iddio”
(Corano 33, 21)
Molte questioni cruciali all’interno dell’Islam sono state risolte grazie a
riferimenti esterni alla rivelazione.
Che il vino sia vietato è stabilito grazie alla cronologia dei versetti che ne
parlano, che sono certamente contraddittori ma anche in chiara evoluzione verso
la proibizione totale nel momento in cui li si dispone dal più antico al più
recente:
“E Dio fa scender acqua dal cielo e ne fa viva la terra che prima era morta, e
certo un segno è ben questo, per gente capace d’udire. E voi avete ancora nei
greggi un esempio: Noi vi diam da bere di quel che è nei loro ventri, di fra le
feci e ‘l sangue, latte puro squisito a chi beve. E dei frutti delle palme e
delle viti vi fate bevanda inebriante e buon alimento; e certo è ben questo un
Segno per gente che sa ragionare”
(Corano 16, 65-67)
“O voi che credete, non accingetevi alla preghiera in stato di ebrezza, ma
attendete di poter sapere quello che dite”
(Corano 4, 43)
“Ti domanderanno ancora del vino e del maysir. Rispondi: ‘C’è peccato grave e
ci sono vantaggi per gli uomini in ambe le cose: ma il peccato è più grande del
vantaggio’.”
(Corano 2, 219)
“O voi che credete! In verità il vino, il maysir, le pietre idolatriche, le
frecce divinatorie sono sozzure, opere di Satana; evitatele, a che per
avventura possiate prosperare. Perché Satana vuole, col vino e col maysir,
gettare inimicizia e odio fra di voi, e stornarvi dalla menzione del Santo Nome
di Dio e dalla Preghiera. Cesserete dunque?”
(Corano 5, 90-91)
Si vede bene che se viene a mancare la possibilità di disporli in ordine
cronologico, in modo che restituiscano l’idea di una rivelazione in evoluzione,
questi versetti diventano fonte di problemi perché si escludono a vicenda.
La tradizione esterna sta alla base anche di importanti usanze, tanto di quelle controverse e non
unanimemente condivise come quella di lapidare gli adulteri, quanto di quelle fondamentali e accettate praticamente in tutto l’ecumene musulmano come il numero delle
preghiere da effettuarsi giornalmente.
Nel Corano gli adulteri sono puniti con cento frustate:
“L’adultera e l’adultero siano puniti con cento colpi di frusta ciascuno, né vi
trattenga la compassione che provate per loro dall’eseguire la sentenza di Dio,
se credete in Dio e nell’Ultimo Giorno”
(Sura 24, 2)
Ma in alcuni paesi si è optato per la lapidazione sulla base di una tradizione
secondo la quale, per testimonianza di Omar, inizialmente alla rivelazione
sarebbe appartenuto il seguente versetto, poi andato perduto (secondo un
racconto una capra avrebbe mangiato il supporto su cui era stato annotato):
“Se un uomo adulto e una donna adulta commettono fornicazione, lapidateli in
ogni caso, come pena imposta da Dio”
Dal solo testo coranico non è possibile nemmeno stabilire chiaramente che le
preghiere canoniche giornaliere debbano essere esattamente cinque, come
effettivamente sono, e si potrebbero fare anche altri esempi.
Hadith del Profeta
Dal momento che la principale urgenza per un musulmano è quella di sapere
cosa è giusto fare in società, nell’ambito familiare, durante la preghiera,
ecc, e dal momento che Maometto è indicato dal Corano come il modello ideale a
cui guardare per orientarsi, la parte più importante delle tradizioni musulmane
extra-coraniche è costituita dai detti (hadith, ma volendo declinare il termine
al plurale, ahadith) sul Profeta. Tanto nella tradizione sunnita quanto in
quella sciita esistono più raccolte di hadith, alle quali si dà diverso credito.
Le principali raccolte di hadith nel mondo sunnita sono i cosiddetti “Sei
libri”:
“al-Jami al-Sahih” di Bukhari
“al-Jami al-Sahih” di Muslim
“Kitab al Sunan” di Abu Dawud
“al-Jami al-Sahih” di al-Tirmidhi
“Sunan Ibn Majah” di Ibn Majah
“Kitab al-sunan al-sughra” di al-Nasa’i
Dei quali soprattutto i primi due sono considerati particolarmente autorevoli,
“i libri più veri dopo il Corano”.
Nel mondo sciita ci si affida invece ai cosiddetti “quattro libri”:
“Kitab al-Kafi” di al-Kulayni
“Man la yahduruh al-faqih” di Ibn Babawayh
“Tahdhib al-ahkam” di al-Tusi
“al-Istibsar”, sempre di al-Tusi
Un hadith che riporta detti e gesta di Maometto viene considerato attendibile, “forte”,
se la catena di persone che l’hanno trasmesso (isnad) presenta alcune
caratteristiche: i vari narratori devono avere fama di uomini integerrimi e di
buona memoria, non devono esserci interruzioni nella catena di trasmissione,
ecc. Se la narrazione sul Profeta rispetta i criteri richiesti, può essere
utilizzata per normare la preghiera e i rapporti sociali, e soprattutto fungere
da base per la giurisprudenza.
Aisha, la sposa bambina?
All’interno di questa complessa tradizione extra-coranica è contenuta una
storia che non ha mancato di suscitare polemiche ed urtare la sensibilità dei
moderni, quella riguardante il matrimonio di Maometto con la giovane Aisha,
figlia di Abu Bakr, carissimo amico del Profeta. L’aspetto controverso della
questione è che Aisha avrebbe avuto circa sei anni quando si è sposata, tra il
620 e il 621, col cinquantenne Maometto e attorno ai nove anni quando ha
consumato il matrimonio con lui, tra il 623 e il 624. Sarebbe dunque nata tra
il 614 e il 615 e avrebbe avuto, alla morte di Maometto (632), circa diciotto
anni.
A riferire queste cose fonti tanto sciite quanto sunnite, ma soprattutto i due
“libri più veri dopo il Corano”, le raccolte di Bukhari e di Muslim (nel
seguito le fonti che attribuiscono ad Aisha, in riferimento alla consumazione
del matrimonio, l’età di dieci anni, seguono probabilmente la convenzione di
considerare che ha dieci anni chi è entrato nel decimo anno, e cioè chi ha
compiuto nove anni):
“Il profeta ha avuto rapporti sessuali con Aisha quando lei aveva dieci anni,
non si devono avere rapporti con una ragazza finché non è diventata donna” [La
contraddizione è solo apparente: semplicemente si riteneva donna una fanciulla
in età da marito, e questa età partiva dall’ingresso nel decimo anno]
(“Kitab al-Kafi” Vol. 7 hadith 12 di al-Kulayni, “Tahdhib al-ahkam” Vol. 6 cap.
91 hadith 493 di al-Tusi, “Wasa'il al-Shia” Vol. 1 cap. 4 hadith 75 di al-Hurr al-‘Amili)
"La terza moglie è A'isha bint Abi Bakr. Il Profeta la sposò alla Mecca
quando aveva sette anni e non sposò nessuna vergine tranne lei. Ha consumato il
matrimonio quando lei aveva nove anni".
(“ I'lam al-Wara bi A'lam al-Huda” Vol.1 di Tabrisi)
“Narrato dal padre di Hisham: Khadija morì tre anni prima che il Profeta
partisse per Medina. Lui rimase lì per circa due anni e poi sposò 'Aisha quando
lei era una bambina di sei anni, e consumò quel matrimonio quando lei aveva
nove anni”
(Bukhari Vol. 5, libro 58, hadith 236)
“Riferito da Aisha: il Profeta l'ha sposata quando aveva sei anni e ha
consumato il suo matrimonio quando lei aveva nove anni , e poi è rimasta con
lui per nove anni (cioè, fino alla sua morte)”
(Bukhari Vol. 7, libro 62, hadith 64)
“Narrato da Aisha: Giocavo con le
bambole in presenza del Profeta, e anche le mie amiche giocavano con me. Quando
l'Apostolo di Allah era solito entrare si nascondevano, ma il Profeta le
chiamava per unirsi a me e giocare con me” [Le bambole erano permesse solo alle
bambine, ad un adulto erano vietate perché potenzialmente in contrasto con le
norme contro l’idolatria e la rappresentazione di figure umane]
(Bukhari Vol. 8, libro 73, hadith 151)
“Narrato da Aisha: il Profeta mi fidanzò quando ero una bambina di sei anni.
Siamo andati a Medina e risiedevamo nella casa di Bani-al-Harith bin Khazraj.
Quindi sono stata malata e i miei capelli sono caduti. Più tardi i miei capelli
ricrebbero e mia madre, Umm Ruman venne da me mentre giocavo in altalena con
delle amiche. Mi ha chiamata e sono andata da lei, non sapendo cosa volesse fare. Mi ha preso per la
mano e mi ha fatto stare in piedi innanzi alla porta di casa. Ero senza fiato,
e quando il mio respiro tornò normale prese dell’acqua e mi pulì il capo con
essa. Nella casa vidi alcune donne Ansar che dicevano ‘i migliori auguri e le
benedizioni di Allah e una buona fortuna’. Quindi mi consegnò a loro e mi
prepararono. Inaspettatamente l’apostolo di Allah venne da me in serata e mia
madre mi consegnò a lui. A quel tempo ero una ragazza di nove anni di età”
(Bukhari Vol. 5, libro 58, hadith 234)
“Aisha riporta: il messaggero di Allah mi sposò quando avevo sei anni, e venni
ammessa nella sua casa all’età di nove. Ci recammo a Medina e io ebbi un
attacco di febbre per un mese, e i miei capelli erano scesi fino ai lobi delle
orecchie. Umm Ruman, mia madre, venne da me mentre ero su un’altalena assieme
alle mie compagne di gioco. Mi chiamò forte e io andai da lei senza sapere cosa
volesse da me. Mi prese per mano e mi portò alla porta, e io dicevo: ‘ha ha’
(come se stessi ansimando), fino a quando l’agitazione nel mio cuore terminò.
Mi portò in una casa dove si erano riunite le donne degli Ansar. Tutte mi
benedissero e mi augurarono buona fortuna, e dissero: ‘possa tu avere la tua
parte di bene’. Mia madre mi consegnò a loro, esse lavarono la mia testa, mi
fecero bella e nulla mi spaventò. Il messaggero di Allah venne da me in
mattinata, e io fui consegnata a lui”
(Muslim Libro 8, hadith 3309)
“Aisha ha riferito: L'Apostolo di Allah mi ha sposato quando avevo sei anni, e
sono stata ammessa a casa sua quando avevo nove anni”
(Muslim libro 8, hadith 3310)
“A'isha ha riferito che l'Apostolo di Allah l'ha sposata quando aveva sette
anni, ed è stata portata a casa sua come sposa quando aveva nove anni, e le sue
bambole erano con lei; e quando lui (il Santo Profeta) morì lei aveva diciotto
anni”
(Muslim libro 8, hadith 3311)
“Aisha ha detto: ‘L'Apostolo di Allah mi ha sposato quando avevo sette anni’
(Il narratore Sulaiman ha detto: ‘O sei anni’). ‘Ha avuto rapporti con me
quando avevo 9 anni’ “
(Abu Dawud, hadith 2116)
“Narrato da Aisha, la madre dei credenti: l’apostolo di
Allah mi sposò quando avevo 7 o 6 anni. Quando arrivammo a Medina, vennero
alcune donne.
In accordo alla versione di Bishr: Umm Ruman venne da me mentre ero
sull’altalena. Mi presero, mi prepararono e mi fecero bella. Venni quindi
portata all’apostolo di Allah, e lui prese ad abitare con me quando io avevo
nove anni”
(Abu Dawud, hadith 4915)
“Narrato da Abu Usama. La tradizione menzionata qui sopra [hadith 4915 proposto
subito prima di questo] è stata trasmessa anche da Abu Usama in maniera simile
nonostante una differente catena di narratori”
(Abu Dawud, hadith 4916)
“Narrato da Aisha, la madre dei credenti: quando giungemmo a Medina, le donne
vennero a me mentre giocavo sull’altalena e i miei capelli cadevano lungo le
orecchie. Mi presero, mi prepararono e mi abbellirono. Quindi mi portarono
dall’apostolo di Allah ed egli prese a coabitare con me quando avevo nove anni”
(Abu Dawud, hadith 4917)
“Quando Aisha ebbe superato i nove anni di vita matrimoniale, il santo profeta
Maometto cadde preda di una malattia mortale. Il giorno 9 o il 12 di
Rabi-ul-Awwal dell’anno 11 dall’Egira lasciò il mondo materiale. Aisha aveva
diciotto anni nel momento in cui il santo profeta Maometto morì e rimase vedova
per quarantotto anni fino a quando non morì all’età di sessantasei anni”
(Nasa’i, capitolo 1, hadith 18)
E la lista di testimonianze sul tema potrebbe essere allungata ancora un po’.
Piccole differenze nelle narrazioni ce ne sono, com’è normale quando una storia
è raccontata da più persone con diverse memorie, ma concordano nella sostanza.
Oltre alle dichiarazioni dirette ci sono anche informazioni che possono essere
desunte incrociando i dati. Esempio: c’è accordo unanime, anche tra i
revisionisti, che Aisha si sia sposata nel 620/621, ma questo ci conduce ad
attribuirle necessariamente un’età prossima ai sei anni al momento del
matrimonio per via dei semplici calcoli che si possono fare a partire dalle
informazioni sulla morte di Aisha che ricaviamo da testimonianze come quella di
Allamah Ahmad ibn Muhammad al-Qastalani in base alla quale Aisha sarebbe morta
cinquantasette anni dopo l’Egira all’età di sessantasei anni.
Aisha e Maometto liberano la figlia di un capo tribù, da una copia del XVI secolo del poema epico Siyer-i Nebi |
Le spose bambine nel mondo islamico
Effettivamente sembrerebbe proprio che Maometto abbia sposato una bambina per
poi avere rapporti con lei mentre era ancora in tenera età. La cosa non sarebbe
strana, perché a quanto sembra matrimoni di questo tipo non erano percepiti
come anomali al tempo. In effetti per molti secoli nell’intero mondo islamico
nessuno sollevò dubbi od obiezioni riguardo questo dettaglio della vita del
Profeta, che evidentemente veniva dato per scontato e considerato per nulla
problematico. La vicenda era data per scontata anche dai tanti giuristi,
sunniti o sciiti che fossero, che la richiamavano quando si trattava di
stabilire l’età minima per sposarsi, generalmente fissata nell'infanzia.
A sostegno della tesi che fosse prassi non troppo insolita sposare le bambine
nel mondo arabo c’è la testimonianza di Ash Safi’i in visita nello Yemen:
“Ho visto nella città di Sana’a una nonna di soli ventuno anni. Aveva avuto le
prime mestruazioni a nove anni e partorito a dieci”
Ibn Jawzi riporta invece questa testimonianza: “Abbad ibn Abbad Al-Muhlabi ha
detto: ‘Ho visto una donna di Muhlaba che è diventata nonna all'età di diciotto
anni. Ha partorito all'età di nove anni e sua figlia ha dato alla luce suo
figlio all'età di nove anni, quindi la donna è diventata nonna all'età di diciotto
anni’ ”
Quando si veniva in possesso di una schiava si era tenuti a farle rispettare un
periodo di astinenza determinato dal ciclo mestruale, ma Ikrimah al-Barbari
rivela che nel caso la schiava sia pre-pubere “non c’è niente di male nel
toccarla senza aspettare”.
Il sesso con ragazze non sessualmente mature non poteva essere cosa troppo
strana o mal vista, se per diverso tempo circolarono perfino aneddoti in cui a
dedicarsi a rapporti di questo tipo erano gli stessi compagni di Maometto:
“Ali è stato accusato di aver avuto rapporti con la schiava senza osservare
Istibra [il periodo di astinenza di cui sopra] e anche per la parte di bottino
che ha preso per sé. Ora la prima accusa è confutabile poiché lei era vergine e
non pubescente, e quindi non aveva bisogno di osservare Istibra e tutto era in
accordo con quanto facevano molti compagni prima di lui”
(“Fath al-Bari” di Ibn Hajar)
Secondo la tradizione anche Umm Kulthum, figlia di Alì, fu data in sposa ad
Omar che era ancora una bambina impubere.
Il Corano permette, in alcune situazioni, di rompere un matrimonio, ma l’uomo che vuole divorziare da sua moglie deve rispettare un periodo d’attesa, che varia a seconda dei casi. L’assenza di mestruazioni può condizionare questo periodo d’attesa:
“Per quelle fra le vostre donne che disperino d’aver più
mestruazioni, se dubiterete che siano incinte, sia il periodo d’attesa di tre
mesi, e lo stesso per quelle che non hanno avuto ancora mestruazioni.”
(Corano 65:4)
Naturalmente queste donne che non hanno ancora mai avuto le mestruazioni
potrebbero anche non essere bambine ma donne che non hanno mai avuto il ciclo
per motivi di salute, però i commentatori musulmani in genere hanno dato per
scontato che il passo si riferisse alle spose bambine.
Un esempio tratto dall’Asbāb al-nuzūl, opera che narra le vicende in cui furono
rivelate le varie sure del Corano:
“Abu Ishaq al-Muqri ' da Muhammad ibn' Abd Allah ibn Hamdun da Makki ibn
'Abdan da Abu'l-Azhar da Asbat ibn Muhammad da Mutarrif da Abu'
Uthman 'Amr ibn Salim che ha detto: "Quando il periodo di attesa per le
donne divorziate e vedove è stato menzionato nella Surah al-Baqarah, Ubai ibn
Ka'b ha detto: 'O Messaggero di Allah, alcune donne di Medina stanno
dicendo: ci sono altre donne che non sono state menzionate!' Gli chiese: 'E chi sono?' Ha detto: 'Quelle
che sono troppo giovani [tali che non hanno ancora iniziato le mestruazioni] ,
quelle che sono troppo vecchie [le cui mestruazioni sono cessate] e quelle che
sono incinte' . E così questo verso è stato rivelato”
Coppia afghana degli anni 2000: lui 40 anni, lei 11 |
Il problema
Mentre per gran parte della storia dell’Islam l’età di Aisha non ha mai
rappresentato un problema, in tempi recenti il confronto con altre culture ha
scosso le coscienze e sollevato la questione: in un mondo che non trova più
accettabile il rapporto sessuale tra adulti e ragazzini la figura di modello
esemplare di Maometto può entrare in crisi facendo perdere ai musulmani uno dei
loro più importanti punti di riferimento. Sono ovviamente soprattutto i
polemisti anti-musulmani a cavalcare la storia di “Aisha sposa bambina”, ma non
sono pochi nemmeno i musulmani che sono effettivamente a disagio con questa
parte della loro tradizione e che cercano di trovare una risposta che rimetta
le cose a posto.
Data la tradizione pressoché unanime, e in particolare la speciale autorità di
cui godono nel mondo sunnita Bukhari e Muslim, la prima risposta tentata dai
musulmani non è stata quella di negare i fatti, ma semplicemente di
contestualizzarli. Si è detto che Maometto non può essere giudicato secondo
parametri moderni perché, dato l’orizzonte culturale dell’epoca, non poteva
aver maturato la nostra stessa sensibilità su alcune questioni. Il discorso è
ragionevole, ma anche mettendo Maometto al riparo da critiche personali non è sufficiente
a salvaguardare il suo ruolo di modello ideale per tutti i musulmani, perché se
era in grado di agire moralmente solo come limitato figlio del suo tempo ogni
sua azione a posteriori può essere sospetta e quindi non si presta facilmente ad essere considerata come normativa al di fuori del suo contesto d’origine. A questa difficoltà si potrà sempre rispondere che il matrimonio con una bambina fu una speciale concessione fatta da Dio a Maometto, ma non è mai specificato che in questo il Profeta non dev'essere emulato.
Si è anche affermato che il suo rapporto con Aisha non possa essere parificato
con gli abusi degli odierni pedofili, perché le ragazzine come lei maturavano
prima a causa delle particolari condizioni ambientali dell’Arabia dell’epoca (in genere si dice che ciò avveniva per il clima più caldo, ma se le temperature determinassero da sole e in questo modo l'età media di comparsa del menarca oggi non assisteremmo al fatto che in alcuni paesi africani il menarca arriva attorno ai quindici anni mentre in nord-europa l'età media si aggira attorno ai tredici). A
parte il fatto che è tutto da dimostrare che all’epoca fosse la norma una
maturazione sessuale precoce rispetto agli standard moderni, la comparsa del
menarca da sola non rende una ragazzina adulta e pronta al sesso, alla
gravidanza e all’allevamento di una prole. Anche senza entrare nel terreno,
comunque importantissimo, della psicologia, si comprende facilmente che una
bambina di nove anni ha un corpo troppo acerbo perché non sia eccessivamente
stressante e rischioso esporlo a certe esperienze: una gravidanza portata
avanti in un’età così precoce per esempio è rischiosa per la gestante, e dunque
non si può considerare l’avvento delle mestruazioni come sufficiente a ritenere
una ragazzina matura. Insomma, sottoporre premeditatamente le bambine a tutto
questo era insano ieri come oggi, che le persone lo comprendessero o no.
Non deve sorprendere dunque che di recente alcuni musulmani abbiano tentato
un’altra via apologetica: l’Islam ha bisogno, come abbiamo visto, della
tradizione extra-coranica, ma esiste pur sempre la possibilità di mostrare che
parte di essa, nello specifico quella che pone il problema dell’età di Aisha,
in realtà è stata tramandata male ed è in effetti inutilizzabile e
inattendibile. Certo, forse questa è la classica crepa che poi farà crollare
tutta la diga, perché rivalutare in negativo il grado di attendibilità di
hadith che da sempre sono stati considerati massimamente affidabili potrebbe
rimettere in discussione i criteri tradizionali con cui gli hadith sono stati
scelti e classificati, rendendo alla fine inutilizzabile anche larga parte del
resto della tradizione, eventualmente anche tutta quanta.
Ma, come che stiano le cose, ecco qual è il punto: secondo apologeti musulmani
contemporanei ci sono motivi fondati per mettere in discussione la qualità
della catena di trasmissione degli hadith riguardanti il matrimonio di Aisha, e
in altri hadith è possibile trovare indizi di come realmente sono andate le
cose.
Gli argomenti dei revisionisti
1) La versione dei fatti che attribuisce ad Aisha sei anni quando si sposa e
nove quando consuma, anche se riportata da più autori, risalirebbe in realtà ad
un’unica fonte inattendibile, Hisham ibn Urwah, che avrebbe rilasciato le sue
dichiarazioni in tarda età, quando oramai lo affliggevano seri problemi di
memoria, o comunque dagli ambienti iracheni in cui si era trasferito da Medina (dal
momento che nessuna fonte medinese riporta gli stessi fatti, il contesto
iracheno sembrerebbe proprio sospetto in toto).
In generale, tutte le catene di trasmissione di questi hadith avrebbero delle
lacune o degli anelli deboli.
2) La cronologia tradizionale fissa la nascita di Aisha ad otto anni prima
dell’Egira, ma lo stesso Bukhari riporta che Aisha avrebbe detto di essere
stata una ragazza quando fu rivelata la sura Al-Qamar del Corano, che risale a
ben nove anni prima dell’Egira. Se si prende per buono questo riferimento si
conclude facilmente che non solo Aisha è nata prima di quanto ritenuto
comunemente, ma che era già una ragazza molti anni prima che sposasse Maometto
3) Aisha ha partecipato alle battaglie di Badr (624) e di Uhud (625) ma è noto
che non avrebbe potuto farlo se non avesse avuto al tempo almeno quindici anni,
l’età minima fissata da Maometto per poter partecipare ad una battaglia. Questo
implicherebbe che al momento del matrimonio Aisha aveva in realtà già come minimo
dieci anni, e che quindi la consumazione delle nozze è avvenuta quando aveva
dai tredici anni in su. Questo sconfessa completamente la cronologia
tradizionale.
In aggiunta, Al-Bukhari riferisce che nella battaglia di Uhud Aisha trasportava
otri di pelle piene d’acqua, e per farlo non poteva essere piccola quanto
implicato dalla cronologia ufficiale, secondo la quale Aisha aveva al tempo
10-11 anni
4) Gli storici ritengono all’unanimità che Aisha avesse esattamente dieci anni
di meno della sorella maggiore Asma, e dal momento che è noto che Asma morì nel
692 a cento anni, nell’anno del matrimonio tra Aisha e Maometto Asma avrebbe
avuto circa ventinove anni, e Aisha quindi ne avrebbe avuti circa diciannove.
5) Tabari riporta che Abu Bakr, padre di Aisha, affermava di aver avuto i suoi
quattro figli prima dell’era islamica, ossia prima dell’inizio della rivelazione
(610). Questo implicherebbe che Aisha avesse non meno di quattordici anni
quando ha consumato il suo matrimonio.
6) Ibn Hisham riporta che Aisha ha accettato l’Islam molto prima di Umar, e
siccome Umar si è convertito nel 616, non può essere vera la cronologia
tradizionale basata sull’idea che Aisha sia nata nel 614/615.
7) Da Tabari sappiamo che otto anni prima dell’Egira, quindi nel 614, anno in cui
Aisha nacque secondo la cronologia tradizionale, suo padre Abu Bakr aveva
tentato di farla convolare a nozze con un individuo con il quale era già
fidanzata, ottenendo però il diniego del padre, contrariato dal fatto che nel
frattempo Abu Bakr si era convertito all’Islam. Anche in questo caso la
cronologia tradizionale barcolla, perché Aisha verosimilmente doveva essere
nata già da qualche anno per essere stata fidanzata a qualcuno. Il padre del
ragazzo alla quale Aisha era stata promessa in sposa era un fervente politeista
che non voleva che il figlio apostatasse dalla religione dei propri padri, e
infatti Abu Bakr, che non aveva mai trasgredito ad un patto in vita sua, potè
cedere Aisha in sposa a Maometto solo perché quest’uomo rinunciò a far sposare
suo figlio con Aisha una volta saputo che Abu Bakr avrebbe preteso la
conversione del ragazzo. Dal momento che Abu Bakr ha sempre chiamato tutti alla
conversione con grande zelo, è inverosimile che questo patto tra lui e l’altro
uomo possa essere stato stretto dopo la rivelazione. Molto più probabilmente il
patto è stato stretto prima della rivelazione, ecco perché bisogna retrodatare
la data di nascita di Aisha.
8) In un racconto riferito da Ahmad ibn Hanbal si utilizza, per indicare lo
stato virginale della sposa Aisha, il termine “Bikrun”, che normalmente non
viene utilizzato per indicare una bambina immatura, per la quale è più
opportuno il termine “jariyah”, ma piuttosto per indicare una donna non
sposata.
9) Fatima, figlia di Maometto, aveva cinque anni più di Aisha e si dice che sia
nata quando Maometto aveva 35 anni, e cioè nel 605. Stando così le cose, Aisha
si sarebbe sposata all’età di circa dieci anni, per poi consumare a circa
tredici anni. Si tratta in realtà di età ancora spaventosamente precoci per la
sensibilità moderna, sebbene un po’ meno di quelle tradizionali, quello che
però importa è che l’esistenza di quest’altra cronologia mette in dubbio la
credibilità di quella tradizionale e la possibilità stessa di pervenire ad un
risultato ragionevole nell’ambito.
10) Aisha ha utilizzato il titolo di “madre di Abdullah”, dove Abdullah è suo
nipote, figlio della sorella Asma, ma a sei anni, età in cui si sarebbe sposata
secondo la cronologia tradizionale, sarebbe stata troppo piccola per adottare
il nipote, dunque evidentemente doveva essere stata più grande al momento delle
sue nozze.
11) Il nipote di Aisha, Urwah, una volta osservò che non era sorprendente che
Aisha avesse una straordinaria conoscenza della legge islamica, della poesia e
della storia, essendo la figlia di Abu Bakr. Il problema è che Aisha si era
trasferita da Maometto all’età di nove anni, come poteva aver appreso, nei
primi otto anni di vita, tutte quelle cose?
12) In realtà le età riportate negli hadith di Bukhari e Muslim sono corrette
ma normalmente fraintese, per vari motivi si afferma che le età di Aisha siano
età adolescenziali indicate nominando solo l’unità, quindi quando troviamo
scritto che Aisha si è sposata a sei anni in realtà la fonte intende dire che
si è sposata a sedici anni, e quando troviamo scritto che il matrimonio è stato
consumato quando lei aveva nove anni in effetti quello che dovremmo leggere è
che il matrimonio è stato consumato quando Aisha aveva ben diciannove anni.
13) Se Aisha fosse stata davvero così piccola quando le sono successe le cose
riportate negli hadith in questione non avrebbe potuto ricordarle più tardi e
quindi riferirle, perché le persone non hanno ricordi vividi della loro prima
infanzia. In particolare non avrebbe nemmeno potuto capire delle cose che, a
suo dire, invece aveva capito, ossia le differenze tra la religione professata
dai suoi genitori e quella di maggioranza.
14) Ibn Ishaq inserisce Aisha nella lista delle prime persone che si
convertirono all’Islam, le quali abbracciarono la nuova fede nel periodo in cui
la rivelazione era ancora segreta e Maometto non aveva iniziato a predicare
pubblicamente, tuttavia secondo la cronologia ufficiale Aisha sarebbe nata
soltanto dopo l’inizio della missione profetica di Maometto.
15) Aisha chiama “ragazzini” Abu Said al-Khudri e Anas bin Malik, che in
realtà, stando alla solita cronologia, avevano un anno più di lei. L’aneddoto
acquista molto più senso se si ammette che Aisha fosse in realtà più grande di
quanto ritenuto normalmente.
16) Aisha ha chiamato “figlia” Fatima, nonostante questa fosse in teoria più
grande di Aisha di 5-6 anni. Questo fatto induce a rivedere la data di nascita
di Aisha e a spostarla più indietro nel tempo
1) Hisham ibn Urwah e le fonti irachene
Va smontato innanzitutto il mito di Hisham ibn Urwah come unica fonte, gli
hadith sulla tenera età di Aisha sono stati tramandati da diverse catene,
alcune delle quali non comprendevano Hisham, come le seguenti:
Abd Ibn Humayd da Abdur Razzaq da Mamar da Al-Zuhri da Urwah [il
padre di Hisham] da Aisha (Muslim 1422c)
Abu Kuraib da Abu Bakr Shaybah e Ishaq Ibrahim da Yahya Ibn Yahya da Abu Mua'awiyah da Al-A'mash da Ibrahim da Al-Aswad da Aisha
(Muslim
1422d)
Ubaidullah Mu'adh da suo padre da Muhammad Amr da Yahya da Aisha
(Dawud 4937)
Ahmad Maryam da suo zio paterno da Yahya Ayub da Imara Ghazya da Muhammad Ibrahim da Abu Salamah Rahman da Aisha
(Nasa’i 3379)
Ahmad Ibn Harb e Muhammad Al-Ala'a da Abu Mua'awiyah da Al-A'mash da Ibrahim da Al-Aswad da Aisha
(Nasa’i 3258)
Muhammad Hadrami da Al-Hassan ibn Sahal Al-Hannat da Muhammad ibn
Al-Hassan Al-Asdi da Sufyan da Sayd Ibn Ibrahim da Al Qasim Ibn Muhammad da Aisha
(Tabarani 52)
Muhammad Hadrami da Sayd ibn Amr Al-Asha'athi da A'bthar Al-Qasim da Mutarrif da Abu Ishaq da Abu U'baidah da Aisha
(Tabarani 53)
Abu Abdullah Al-Haafidh da Abu Abdullah Muhammad Ibn Ya'qub da Abu Ja'far
Muhammad ibn Al-Hajaaj Al-Waraq da Yahya da Abu Mua'awiyah da Al-Amash da Ibrahim da Al- Aswad da Aisha (Bayhaqi 13659)
Abdullah da Suo padre da Abu Mua'awiyah da Al-Amash da Ibrahim da Al-Aswad da Aisha
(Musnad Ahmad 24152)
Ahmad Ibn Sinan da Abu Ahmad da Israel da Abu Ishaq da Abu U'baidah da Abdullah Ibn Masud
(Ibn Majah 1877)
Ahmad ibn U'baid ibn Ibrahim Al-Asdi, l'Hafidh di Hamdan da Ibrahim ibn
Al-Hussain ibn Daizeel da Abu Mushar Abdul A'laa ibn Mushar da Abdullah
ibn Abdur Rahman ibn Yazid ibn Jabir da Yasid Ibn Jabir da Jabir
(Mustadrak 6714)
Muhammad Hammad Al-Barbari da Abdur Rahman ibn Salih Al-Azdi da Yahya ibn
Adam da Sharik da Abu Ishaq da Abu U'baidah da Abdullah Ibn Masud
(Tabarani 10279)
Muhammad Al-Baghdadi da Ahmad Miqdam da Zuhair Al-Qaisi da Sayd Ibn
U'roba da Qatadah (Tabarani 40)
Muhammad Hadrami da Abdullah Ibn Abban da Abu Usama da Al-Ajla da Ibn Malika
(Tabarani 62)
E dal mondo sciita la seguente catena:
Ali bin Ibrahim da Muhammad ibn Issa da Yunus da abu Ayyub al-Khazzaz da Isma'il ibn Ja'far
(Al-Kafi 14529)
Queste catene non solo dimostrano che Hisham non è sempre implicato nella
trasmissione dell’aneddoto, ma smontano anche la diceria secondo la quale non
ci sia alcuna fonte medinese a riportare la vicenda, infatti riferirono i fatti
a Medina, e da fonti non irachene, diversi personaggi tra quelli implicati nelle catene di cui sopra: Al-Zuhri,
Urwah, ecc. Per chi ha problemi con le fonti irachene, una catena
completamente non irachena è la seguente:
Sulayman Dawud da Abdur Rahman da Hisham Ibn Urwah da Urwah [padre di
Isham] da Aisha (Musnad Ahmad 24867)
L’Hisham del periodo iracheno è stato criticato da alcuni, che lo ritenevano
oramai non più affidabile a causa del peggioramento della sua memoria, ma
quest’ultima catena lo include mentre era ancora a Medina, e risponde quindi
alle critiche di chi ritiene sospetto il fatto che Isham non abbia mai
menzionato questi fatti finché non si è trasferito in Iraq.
Comunque anche le critiche e la diffidenza verso Hisham meritano di essere analizzate.
I revisionisti riferiscono che Dhahabi ha ritenuto inaffidabile l’Hisham del
periodo iracheno per via dei suoi problemi di memoria, e in aggiunta a ciò
riportano anche che l’opera Tehzibu’l Tehzib afferma che tale riserva era
condivisa da Yaqub ibn Shaibah e Malik ibn Anas.
In realtà Dhahabi ha fatto affermazioni un po’ diverse:
“Hisham è un’autorità assoluta, un maestro. Vero che con l’età la sua memoria è
diminuita, ma non è mai divenuto confuso. Non bisogna prestare attenzione alle
critiche che gli mossero Abu Al-Hasan ibn al-Qattan e Suhayl ibn Abi Salih.
Certo, la sua memoria non era più come quella della gioventù, e per questo non
riusciva più a ricordare alcune cose, ma questo cosa vorrebbe dire? È forse lui
immune dall’oblio? Quando andò in Iraq nell’ultima parte della sua vita ha
comunicato una grande quantità di conoscenza, all’interno della quale vi erano
narrazioni in cui non è stato eccelso, ma questo è accaduto anche a Malik,
Shuba, Waki e alla maggior parte dei maestri degni di credito. Perciò
risparmiati le perplessità, non mescolare gli Imam fermamente stabiliti coi
narratori deboli e confusi. Hisham è un saggio dell’Islam. Che Allah ci consoli
di te, Ibn al-Qattan, e anche della dichiarazione di Abd al Rahman ibn Khirash
basata su Malik”
L’autore conferma i problemi di memoria che afflissero Hisham in vecchiaia, ma
allo stesso tempo sostiene con convinzione che non furono tali da renderlo
inaffidabile. In particolare non era uno che si confondeva e mescolava cose
distinte alterando il vero andamento dei fatti.
Per quanto riguarda Yaqub, è vero che afferma che l’Hisham iraqeno è stato
criticato, ma non per i suoi problemi di memoria:
“Affidabile e assolutamente affidabile al di sopra di ogni rimprovero, tranne
dopo essere andato in Iraq, momento in cui ha narrato in modo eccessivo da suo
padre ed è stato criticato per questo”
In pratica quello che è successo è che ad un certo punto Hisham, quando
riferiva cose che aveva appreso da suo padre, per brevità aveva smesso di
indicare nella catena di trasmissione sia lui che il padre, producendo in
effetti un accorciamento della catena che in genere non depone a favore
dell’affidabilità della catena. È noto però che il suo uditorio sapeva che
Hisham agiva in questo modo e dunque lo comprendeva senza problemi, lo
riferisce Ibn Hajar. In questo caso specifico l’accorciamento della catena non
ha il potere di minare la credibilità degli hadith, anche se qualcuno aveva
avuto comunque da ridire.
Non si capisce invece su cosa si fondi l’affermazione che anche Malik ibn Anas
abbia rifiutato le testimonianze di Hisham, visto che nella sua opera raccoglie
un gran numero di hadith che provengono da lui.
Stabilito che le critiche ad Hisham sono più blande di quanto atteso,
rimarchiamo che Hisham è stato considerato attendibile da Bukhari, Muslim e,
stando ad Hafidh bin Hajar, da tutti gli esperti di hadith. Si tratta di una fonte difficile da ignorare perché relativamente vicina ad Aisha (il padre era il figlio di Asma, sorella di Aisha).
2) La rivelazione della sura Al-Qamar
L’argomento dei revisionisti si basa innanzitutto sull’idea che la sura
al-Qamar sia stata rivelata nove anni prima dell’Egira, ma questo punto è
controverso, perché Ibn Hajar, Maududi, ibn Abbas e altri hanno sostenuto che
la sura sia stata rivelata solo cinque anni prima dell’Egira, mentre Zahid Aziz
la colloca a sei anni prima, e in base a queste cronologie Aisha era già nata e
aveva 2-3 anni. A quell’età certo la definiremmo “bambina” piuttosto che
“ragazza”, ma in effetti il termine
presente nel’hadith di Bukhari che è stato tradotto precipitosamente come
“ragazza“ è “jariyah”, che non si applica alle adolescenti come si vuole far
credere ma più propriamente alle bambine che sappiano già camminare. Per
convincersene basta verificare come lo usa la stessa Aisha in un’altra
circostanza che non lascia dubbi sul senso:
“Se una ragazza ( jāriya ) dovesse raggiungere la pubertà all'età di nove anni,
allora sarebbe una donna”
("'Awn al-Ma'bood" di Al-Adhim Aabadi)
Abbastanza esplicito anche Malik:
“Ibn Ḥajar afferma che Aisha, che Dio sia soddisfatto di lei, è nata otto anni
prima dell'Egira. Avrebbe compiuto tre anni quando la luna si sarebbe divisa ed
è lecito chiamare una bambina di tre anni ‘jāriya’ “
Non c’è alcun bisogno dunque di ritoccare la cronologia tradizionale.
3) Le battaglie di Badr e Uhud
Iniziamo col dire che non c’è testimonianza di una partecipazione di Aisha
alla battaglia di Badr. Comunque, in generale, è vero che Maometto non ha
permesso ai suoi di combattere fino al compimento dei quindici anni, ma Aisha a
Uhud non combatteva, si limitava a trasportare cose, fare da infermiera e cose
simili, e non c’è motivo di ritenere che la limitazione dei quindici anni
dovesse valere anche nel suo caso. In effetti Tabari testimonia che i bambini in
guerra davano comunque una mano, pur non combattendo di persona, ad esempio
scavavano fosse per i morti assieme alle donne, o si occupavano di altri
compiti manuali che implicavano una certa dose di fatica. Questo basterebbe,
assieme al semplice buon senso, a rispondere anche a tutti quelli che reputano
che il trasporto di otri piene d'acqua fosse un compito troppo faticoso per una bambina di undici anni.
4) Asma, la sorella di Aisha
A sostenere che Asma fosse più grande di dieci anni è stato al-Zinad, in un
singolo hadith che è stato poi registrato da vari autori ma che è sempre stato
considerato debole. Va bene tenerne conto in un’indagine storica, ma è assurdo
voler abbandonare un’intera tradizione ben stabilita e consolidata a favore di
un unico elemento controverso, tanto più che alcuni degli autori che lo
riportano, è ad esempio il caso di Ibn Kathir, registrano parallelamente anche
il fatto che Aisha aveva sei anni quando si è sposata e nove quando ha consumato,
evidentemente senza essersi curati del contrasto tra i due racconti. Per farci
un’idea della scarsissima considerazione di cui godeva Zinad come narratore di hadith:
“Nessuno degli studiosi di ḥadīth lo prese per un'autorità” (Yahya ibn Ma’in)
“Ho chiesto ad Aḥmad ibn Ḥanbal di Ibn Al-Zinād. Disse: ‘È considerato debole
nell'hadith’.” (Abd al-Malik ibn Abd al-Ḥamīd al-Maymūnī)
“Non è uno di quelli che preservano l'ḥadīth” (Abū Aḥmad al-Ḥākim)
“Scriviamo i suoi ḥadīth, ma non li consideriamo un'autorità” (Abū Ḥātim)
Tra coloro che riportano l’hadith poi vi è Dhahabi, che a onor del vero accanto
all’opinione “Asma aveva dieci anni più di Aisha” riporta anche “Asma aveva
dieci o più anni di Aisha”, affermazione perfettamente conciliabile con la
cronologia tradizionale.
Quello che si può dire, al massimo, è che sull’esatto scarto di età tra le due
sorelle c’è incertezza.
5) Abu Bakr ha avuto i suoi figli nell’era pre-islamica?
I revisionisti affermano che Aisha dev’essere nata prima della rivelazione,
quindi prima del 610, appoggiandosi a questa testimonianza:
“Abū Bakr sposò Qutaylah bint ʿAbd al-ʿUzzā e diede alla luce ʿAbdullah e Asmā.
Ha anche sposato Umm Rūmān bint ʿĀmir prima dell'Islam ( fī al-jāhiliyyah ) e
ha dato alla luce ʿAbdurraḥmān e ʿĀisha. Tutti e quattro i suoi figli sono nati
da queste due mogli prima dell'Islam”
(dal “Tarikh” di Al-Tabari)
Il problema, oltre al fatto che questo stesso autore conferma almeno cinque
volte che Aisha si è sposata a sei anni e ha consumato a nove, è che quel “prima
dell’Islam” in chiusura in realtà potrebbe essere collegato a “mogli”, quindi
il passo potrebbe essere reso in quest’altro modo:
“Abū Bakr sposò Qutaylah bint ʿAbd al-ʿUzzā e diede alla luce ʿAbdullah e Asmā.
Ha anche sposato Umm Rūmān bint ʿĀmir prima dell'Islam ( fī al-jāhiliyyah ) e
ha dato alla luce ʿAbdurraḥmān e ʿĀisha. Tutti e quattro i suoi figli sono nati
da queste due mogli avute prima dell'Islam”
In tal caso sarebbero solo le mogli ad appartenere esplicitamente all’epoca
pre-islamica, potendo i figli essere nati anche dopo. Qualcuno dice che ha poco
senso perché Tabari aveva già detto poco prima che le mogli erano state sposate
prima dell’Islam e quindi non aveva senso ripeterlo, ma è un argomento debole
alla luce del fatto che una ripetizione può avere senso
quando si vuole dar rilevanza ad un concetto in particolare.
Ma c’è di più, è bene inserire la citazione nel suo contesto più ampio perché
in realtà Tabari sta solo riportando delle affermazioni che risalgono a non si
sa bene chi:
“Ali Ibn Muhammad ha raccontato che qualcuno gli ha detto oltre ai suoi
insegnanti, che Abu Bakr si è sposato durante il periodo pre-islamico con
Qatelah - che era anche quello su cui Waqidi e Al-Kalbi erano d'accordo - hanno
detto: lei è Qatelah bint Abdul uzza Ibn Abd Ibn Asad Ibn Jabir Ibn Malik Ibn
Hasal Ibn Amir Ibn Luai che ha dato alla luce Abdullah e Asma. Si è sposato,
durante il periodo pre-islamico, anche con Umm rooman bint Amir Ibn Uwaimir Ibn
Abdush shams Ibn Utaab Ibn Udhinah Ibn Subai Ibn Dahmaan Ibn Al-Harith Ibn
Ghanam Ibn Malik Ibn Kinaanah che ha dato alla luce Aisha e Abdur Rahman.
Quindi tutti e quattro i figli sono stati generati da quelle due mogli che
abbiamo detto che ha sposato durante il periodo pre-islamico”
6) Aisha e Umar
Secondo lo storico Ibn Hisham, Aisha avrebbe accettato l’Islam diverso
tempo prima di Umar, e i revisionisti su questa base pensano di poter dimostrare
che Aisha dev’essere nata ben prima del 614-615.
Il problema è che la data di conversione di Umar non è nota, gli hadith che vi
fanno riferimento sono tutti senza catena, tranne uno che fissa la data della
conversione al 616 ma che ha nella catena Muhammad bin Umar Al-Waqidi, uno dei
narratori di hadith più contestati di sempre:
"Gli scritti di al-Waqidi sono tutte bugie." E: "A Medina
c'erano sette uomini che erano soliti fabbricare catene di trasmissione, uno
dei quali è al-Waqidi". (Ash-Shafi'i)
“Al-Haytham bin Udayy (un bugiardo) è più vicino a me di
al-Waqidi. Non lo accetto per un hadith debole, né per la genealogia, né per
niente” (Al-Madini)
“È un bugiardo. Altera hadith” (Ahmad Hanbal)
“È abbandonato come Hadith. Viene abbandonato da Ahmad, Ibn
Amir, Ibn al-Mubarak e Ismael bin Zakaryya ". (Al-Bukhari)
"Di quello che so dello stile narrativo di al-Waqidi, e di quello che so dal suo hadith, non sono soddisfatto." (Al-Bukhari)
“Non registro i suoi hadith e non faccio rapporto sulla sua
autorità. Non dubito che abbia fabbricato hadith " (Abu Dawud)
“I bugiardi noti per aver fabbricato gli Hadith del
Messaggero di Allah sono quattro. Sono: Arba'ah b. Abi Yahy a Medina, al-Waqidi
a Baghdad, Muqatil (n. Sulayman) nel Khurasan, Muhammad bin Sa'id in Siria
". (Al-Nasa'i)
“È debole per accordo” (Al-Nawawi)
“Al-Waqidi è un bugiardo” (Al-Albani)
Accettando comunque, per la conversione di Umar, l’anno 616, Aisha si
troverebbe lo stesso ad essere nata qualche anno prima, anche con la cronologia
tradizionale. Troppo piccola per professare la fede con consapevolezza? Vero,
ma essendo figlia di Abu Bakr, che era già musulmano quando lei è nata,
naturalmente è stata allevata sin da subito nell’Islam, e quindi in effetti per
lei non c’è mai stata nemmeno una vera e propria conversione: era musulmana dalla nascita,
quindi effettivamente da prima di Umar.
Comunque secondo Gibril Haddad in realtà Ibn Hisham non avrebbe fatto
alcuna affermazione analoga a quella riportata, limitandosi ad inserire Aisha
nella lista delle persone che sono diventate musulmane grazie ad Abu Bakr. Se
le cose stanno in questo modo quanto da lui riportato è privo di rilevanza.
7) Il primo fidanzato di Aisha
Sbaglia chi ritiene che Aisha sia stata ufficialmente fidanzata a Jubayr
ibn Mu’tin, in realtà c’era stata solo una promessa tra suo padre e Abu Bakr,
padre di Aisha. Questa promessa può essere stata fatta mentre Aisha era
neonata, o anche prima della sua nascita, nel senso che Abu Bakr potrebbe aver
detto all’altro uomo che la prossima figlia che gli sarebbe nata l’avrebbe
ceduta a suo figlio. Stando così le cose, non è necessario rivedere la
cronologia tradizionale, in particolare non è problematico il fatto che il
padre di Jubayr ibn Mu’tin fosse un fervente politeista, perché la promessa
potrebbe risalire tranquillamente all’epoca in cui Abu Bakr non era ancora musulmano
senza che la cosa intacchi la data di nascita di Aisha. Poi la promessa è
rimasta evidentemente in piedi, perché Abu Bakr riteneva i patti sacri, ma per
sua fortuna l’altro uomo si è tirato spontaneamente indietro. Questo ha
permesso ad Abu Bakr di cedere la figlia a Maometto.
8) Il termine “Bikrun”
In un racconto attribuito a Ahmad Ibn Hanbal accade quanto segue: Aisha, quando
il Profeta rimasto vedovo aveva iniziato a guardarsi attorno per risposarsi,
viene a lui consigliata e indicata come “Bikrun”, termine che esprime il suo
stato verginale. Secondo i revisionisti è un termine che non si usa per le
bambine, ma in realtà nei dizionari dei primi secoli dell’Islam non c’è traccia di questa limitazione:
“Bikrun in generale significa primogenito ma se usato per le femmine ha un
significato in più, cioè: una che non ha mai copulato”
(Al-Muheet Al-Lughat 2/49)
“Una Bikrun è una jariyah che è vergine e Bikrun, detto di una donna, è quella che non
ha mai avuto rapporti sessuali con un uomo”
(Lisan Al-Arab 4/76)
“Bikrun: una che non ha perso la verginità”
(Mu’jam Lughat al-Fuqahā)
Ma in realtà nello stesso racconto in cui Aisha viene definita “Bikrun” è
espresso anche chiaramente che la sua età era di sei anni, quindi il dubbio sul
senso di “Bikrun” non è nemmeno lecito.
9) La differenza di età tra Aisha e Fatima
Per quanto riguarda l’argomento basato sull’assunto che Fatima avesse
cinque anni più di Aisha e sull’assunto che alla sua nascita Maometto avesse
solo trentacinque anni, si tratterebbe di una versione dei fatti derivata
dall’audace miscuglio di due resoconti inconciliabili, entrambi riportati in
un’opera di Ibn Hajar, il primo basato sull’autorità di Abu Ja’far al-Baqir e
il secondo su quella di Ubayd Allah ibn Muhammad ibn Sulayman ibn Ja’far
al-Hashimi
“Fatima nacque nell’anno in cui fu ricostruita la Ka’ba, quando il profeta aveva trentacinque anni”
“Fatima nacque quando il profeta aveva quarantuno anni, circa un anno prima della profezia. Lei era anche più grande di Aisha di cinque anni”
Per la cronaca, la seconda testimonianza, da sola, conferma
la cronologia tradizionale.
10) Aisha “madre di Abdullah”
Il kuniah è un titolo che le donne ricevevano da un loro figlio, traducibile
come “Madre di…”
I revisionisti sostengono che Aisha abbia usato il kuniah “Madre di Abdullah”,
dove Abdullah era suo nipote, figlio della sorella Asma, quando, secondo la
cronologia ufficiale, aveva sei anni, ed era quindi troppo giovane per
adottare. Ne derivano che la ragazza dovesse essere più grande di quanto
creduto usualmente, e tuttavia le cose stanno in maniera sufficientemente
diversa: Aisha non ha adottato Abdullah, che del resto aveva entrambi i
genitori viventi e non necessitava di essere adottato, ma ha ricevuto da
Maometto il permesso di utilizzare questo kunyah perché potesse averne uno anche
lei, come le altre mogli di Maometto. È Aisha stessa che l’ha chiesto, probabilmente
proprio per un desiderio fanciullesco che ben si intona all’età che la
cronologia tradizionale le attribuisce. Tra l’altro l’avrebbe adottato quando
già viveva con Maometto, a nove anni, e non a sei dunque. Ecco come devono
essere andate le cose:
“Narrato da Aisha, Madre dei credenti: Aisha ha
detto: Messaggero di Allah! Tutte le mie compagne hanno il kunyah! Disse:
Concediti la kunyah di Abdullah, tuo figlio - cioè suo nipote (il figlio di sua
sorella). Musaddad ha detto che Abdullah ibn az-Zubayr ha riferito: È stata chiamata col
kunyah Umm Abdullah. Abu Dawud ha detto: Qurran b. Tammam e Ma'mar lo hanno trasmesso
tutti da Hisham in modo simile. È stato anche trasmesso da Abu Usamah da
Hisham, da 'Abbad b. Hamzah. Allo stesso modo, Hammad b. Salamah e Maslamah b.
Qa'nab lo hanno narrato da Hisham, come la tradizione trasmessa da Abu Usamah”
(Abu Dawud 4970)
11) L’influenza di Abu Bakr
Non ha molto senso ritenere che per il solo fatto che Aisha si sia
trasferita da Maometto non abbia più potuto apprendere nulla da suo padre, che
era grande amico del suo nuovo marito e che anche dopo il loro matrimonio, a quanto sembra, non
mancò di esercitare la sua autorità paterna a fini educativi.
Un esempio lo troviamo in un hadith di Bukhari che ricorda cosa accadde quando,
a causa di una collana smarrita, Aisha fece sostare l’intera carovana in un
luogo privo d’acqua, provocando l’irritazione del padre che la colpì mentre
Maometto dormiva poggiato ad essa:
“Narrato Aisha: Abu Bakr è venuto verso di me e mi ha colpito violentemente con
il pugno e ha detto: 'Hai trattenuto le persone a causa della tua collana'.
Ma sono rimasta immobile come se fossi morta per timore di svegliare l'Apostolo
di Allah, anche se quel colpo è stato molto doloroso”
(Bukhari Vol.8 libro 82 hadith 828)
Comunque i bambini, adeguatamente istruiti, sono in grado già in tenera età di
memorizzare molte cose, dunque Aisha potrebbe aver accumulato un piccolo tesoro
di nozioni anomalo per la sua età anche nei primi otto anni di vita.
12) Le decine mancanti
I revisionisti affermano che quando nell’hadith leggiamo che Aisha si è sposata
a sei anni e ha consumato a nove, in realtà dobbiamo interpretarlo in questo
modo: Aisha si è sposata a sedici anni e ha consumato a diciannove.
Questa stranezza è stata motivata in vario modo, principalmente si
è affermato che questo modo di indicare le età dell’adolescenza era un’usanza
araba, o che la perdita delle decine fosse legata in qualche modo ai problemi
di senilità di Ibn Hisham, che aveva riportato il tutto.
Come che stiano le cose, il discorso non regge, perché l’hadith afferma
chiaramente che Aisha non solo si è sposata a sei anni e ha consumato a nove,
ma aveva pure diciotto anni quando Maometto morì: diciotto anni non può essere
interpretato diversamente, e se sei e nove devono essere letti come sedici e
diciannove, ne consegue l’assurdo, e cioè che Aisha ha consumato a diciannove
anni con Maometto che però era già morto da un anno (cioè quando lei aveva
diciotto anni).
Inoltre negli hadith la tenera età di Aisha è evidenziata da diversi dettagli:
giocava con le bambole (agli adulti non era permesso) e sull’altalena, e quando
la madre la venne a prendere per portarla da Maometto lei non capiva cosa stava
accadendo (ci si aspetterebbe che se fosse stata in età adolescenziale avrebbe
compreso maggiormente).
13) Aisha poteva comprendere e successivamente ricordare?
Si è affermato che Aisha non poteva comprendere alcune cose che ha esperito
da piccola e che poi ha riferito da grande, o addirittura che non poteva serbare
ricordo di alcune vicende perché era troppo piccola quando sono avvenute.
Non c’è bisogno di entrare nel dettaglio dei singoli esempi, basta fare alcune
considerazioni generali: intanto ci sono cose che da bambini non si capiscono
ma vengono comunque memorizzate e comprese poi retrospettivamente, quindi
quando Aisha dice “non ricordo che i miei genitori abbiano mai professato una
religione diversa dall’Islam” non è necessario supporre che lei sul momento
comprendesse cosa fosse l’Islam e quanto fosse anticonformista la posizione dei
suoi genitori, è sufficiente che lei in età adulta abbia serbato il ricordo di
come vivevano i suoi genitori e che retrospettivamente sia stata in grado di
identificare quel modo di vivere come l’Islam. A ciò bisogna aggiungere che
ognuno di noi sa cose della propria vita che non può ricordare ma che tratta
come patrimonio proprio in virtù di una memoria familiare da cui ha attinto da sempre:
ognuno di noi sa in che data e luogo è nato, senza poter ricordare realmente l’avvenimento,
o che magari all’età di tre anni si è trasferito assieme a tutta la famiglia in
un’altra città, ecc. Questo significa che se Aisha parla degli spostamenti
della propria famiglia la testimonianza è autorevole anche nel caso che lei
personalmente non abbia memoria della faccenda. È la cosa più normale del mondo
che fatti avvenuti nei primi anni della propria vita vengano riferiti senza
indicare esplicitamente che la fonte di tali informazioni sono i propri
genitori in quanto la cosa è naturalmente ovvia, essendo certi fatti verosimilmente
argomento di conversazione per diversi anni a venire.
Stando così le cose, non è necessario postulare che Aisha sia nata prima di
quanto creduto normalmente.
Alcuni sostengono che l’affermazione di Aisha secondo la quale nella sua memoria i
genitori sono sempre stati musulmani abbia senso solo nel caso che Aisha sia
nata prima della rivelazione, perché se è nata dopo allora il suo ricordo risulta un’ovvietà per via del
fatto che era noto che Abu Bakr fosse stato uno dei primi a convertirsi. Si potrebbe rispondere che questo fatto forse è diventato presto noto ed ovvio universalmente proprio grazie a testimonianze come quella di Aisha e di altri che c'erano, ma in generale bisognerebbe conoscere il contesto
in cui Aisha ha dato la sua testimonianza per comprendere perché abbia dato proprio
quelle informazioni.
14) Le prime persone che si convertirono all’Islam
I revisionisti sostengono che Ibn Ishaq, nel suo “Sirat Rasul Allah”, ha
posto Aisha in una lista di persone che si convertirono all’Islam durante il periodo
della “rivelazione segreta”. In realtà una lista esiste, ed Aisha vi è
compresa, ma non è la lista di coloro che si convertirono nei primissimi tempi,
bensì una lista di coloro che divennero musulmani dopo i primi otto chiamati alla
fede direttamente da Maometto, senza precisi limiti temporali, quindi non si
pone la necessità di riconsiderare la cronologia tradizionale.
La famosa lista dei convertiti nel periodo segreto non si trova, e nemmeno
nella biografia di Maometto scritta da Ibn Kathir, che stando a quel che si
dice dovrebbe aver riportato il passo commentandolo.
15) I “ragazzini” Abu Said al-Khudri e Anas bin Malik
La questione è posta dalla seguente affermazione attribuita ad Aisha:
“E che conoscenza hanno Abu Said al-Khudri e Anas bin Malik dell’hadith del
messaggero di Dio? Erano solo due ragazzini”
Riportato, a quanto pare, da diversi autori. Per commentarlo adeguatamente bisognerebbe
riuscire a rintracciarlo per conoscerne il contesto, sul quale non viene mai
riportato nulla. Per quello che si può vedere dalla citazione isolata l’affermazione
di Aisha non implica necessariamente problemi per la cronologia tradizionale,
perché la sua affermazione è retrospettiva: Aisha bambina forse non avrebbe
potuto dire agli altri due che erano ragazzini, anche se dipende in realtà dal
contesto, ma può ben dirlo una volta adulta quando ripensa al passato. Naturalmente
si potrebbe obiettare che anche Aisha era una ragazzina quando ha esperito
molte cose di cui poi ha riferito negli hadith da adulta, ma bisognerebbe
intanto comprendere se l’osservazione di Aisha verte esattamente sulla
possibilità dei due uomini di ricordare ciò che hanno vissuto da piccoli o
piuttosto su qualche altra questione, poi bisogna ricordare ciò che abbiamo
detto sulla conoscenza familiare che può permeare i ricordi di Aisha.
Sicuramente, per quanto all’epoca di molti fatti fosse effettivamente una
bambina, Aisha non è un testimone come tutti gli altri, essendo figlia di Abu Bakr
e moglie di Maometto.
16) Fatima “figlia” di Aisha
In una particolare occasione Aisha ha appellato Fatima, che pure secondo
tradizione era un po’ più grande di lei, come “figlia”, e per qualcuno questo
deve per forza implicare che Aisha in realtà fosse più grande di Fatima e
quindi di quanto ritenuto comunemente.
In realtà “figlia” dovrebbe indicare primariamente che Aisha è la madre, ed è
strano che si accetti senza problemi che non lo fosse per poi far storie su una
marginale questione anagrafica. Fatima una madre ce l’aveva, la prima moglie di
Maometto, ossia Kadhija, ma era morta prima che Aisha sposasse il Profeta,
dunque è possibile che in un momento di affetto e commozione Aisha abbia
chiamato “figlia” la figlia di suo marito, visto che tutto ciò si è verificato
al capezzale di Maometto morente, che più volte ha chiamato la sua Fatima appellandola
proprio come “figlia”.
Sintesi e conclusione
La versione tradizionale dei fatti ha a suo sostegno testimonianze autorevoli
delle quali non c’è motivo di dubitare e che in effetti sono state considerate
massimamente attendibili per secoli dalla maggioranza dei musulmani. Al di là
delle fonti, l’evento stesso non è mai stato messo in discussione fino al
Novecento, né dai sunniti né dagli sciiti, ed è conforme al quadro che possiamo
verosimilmente ricostruire della cultura del tempo. Gli argomenti di segno
opposto sono, nella migliore delle ipotesi, vaghi e non risolutivi, basati su
fonti problematiche e isolate, ma per lo più addirittura vuoti. Allo stato
attuale della ricerca sembra molto più ragionevole accettare la versione
tradizionale dei fatti, e cioè che Maometto ha in effetti avuto una sposa
bambina.
Gli irriducibili che volessero comunque sostenere una versione alternativa dei
fatti, si scontrerebbero con problemi imbarazzanti quali quello di giustificare
il loro doppio standard (infatti rifiutano hadith ben consolidati su basi
deboli e poi non sono altrettanto pignoli ed esigenti quando accettano i
resoconti alternativi su cui poggia la loro narrazione), o come quello di dover
stabilire un qualche nuovo criterio per la selezione e l’utilizzo degli hadith,
appurato che senza gli hadith il Corano rischia di essere lettera morta o,
anche peggio, un duttile strumento nelle mani di chiunque voglia utilizzarlo
per i propri fini in spregio al suo reale contenuto.
SITOGRAFIA (Avvertenza: sono stati privilegiati i siti di impostazione
neutrale, o addirittura quelli di apologetica islamica, ma nella lista cadono
comunque un paio di siti anti-musulmani, anche dal linguaggio discutibile, che
vale comunque la pena di aver presente per il materiale che contengono):
https://hawramani.com/aisha-age-of-marriage-to-prophet-muhammad-study/
http://salahsafa.blogspot.com/2013/02/blog-post_27.html
https://zenodo.org/record/259600#.X0aiaNQzZkg
https://yaqeeninstitute.org/arnold-yasin-mol/aisha-ra-the-case-for-an-older-age-in-sunni-hadith-scholarship/#ftnt_ref26
https://www.islamicamentando.org/aisha-la-sposa-bambina-di-maometto/
https://wikiislam.net/wiki/Aishas_Age_of_Consummation
https://theislamissue.wordpress.com/2019/11/06/aishas-age-of-marriage/
http://www.askimam.org/public/question_detail/21031
https://www.understanding-islam.com/what-was-ayesha-s-ra-age-at-the-time-of-her-marriage-to-the-prophet-pbuh/
https://yaqeeninstitute.org/faraz-malik/the-age-of-aisha-ra-rejecting-historical-revisionism-and-modernist-presumptions/#ftnt25
https://www.abc.se/home/m9783/ir/d/aam2_e.pdf
https://defendreislam.wordpress.com/2019/03/24/lage-daisha-ra-rejet-du-revisionnisme-historique-et-des-presomptions-modernistes/
https://www.answering-islam.org/Shamoun/prepubescent2.htm
http://hadithcollection.com/
https://wikiislam.net/wiki/Responses_to_Apologetics_-_Muhammad_and_Aisha
https://wikiislam.net/wiki/Qur%27an,_Hadith_and_Scholars:Aisha
https://islamistruth.wordpress.com/2010/09/05/the-marriage-age-of-aishara-with-prophetpbuh/
https://sunnah.com/
BIBLIOGRAFIA
“Il Corano”, a cura di Alessandro Bausani, BUR 2010
“Islam”, di Hans Kung, BUR 2015
“La religione del Corano”, di Fazlur Rahman, Il Saggiatore 1968
“Vita di Maometto”, di Muhammad Ibn Garir al-Tabari,
a cura di Sergio Noja, BUR 2013
“The history of al-Tabari”,di Muhammad
Ibn Garir al-Tabari, SUNY Press 1987
“The life of Muhammad”, di Ibn Hishaq, Oxford University Press 1955
“Tahdhib al-akhlaq”, di Sayyed ‘Abdu’l-Hayy al-Hasani, UK Islamic Academy 2003
“The life of the prophet Muhammad”, di Ibn Kathir, Garnet Publishing Ltd 2000
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